Piccole Storie Crescono | S2-6

enakapata3INCIPIT
Prima notte, una stanza di dodici metri quadrati, freddo, jet lag.

2. Vincenzo Moretti
Brava, brava, brava. Se potesse La Musa se lo ripeterebbe mille volte. Adesso sarà dura negare la superiorità degli Applet. La prova era lì, in quella stanza di 12 metri quadri, in quei 16 umani pronti a tutto. Da una parte Felicia, Adriano, Anna, Carmela, Cinzia, Maria Maddalena, Sabato, Viviana. Dall’altra Daniele, Deborah, Dora, Maria, Paola, Stefania, Tina, Vincenzo. Lei, l’applet più giovane creata dai Soft Machine, in mezzo. La posta in gioco? Il ritorno nel real world. Come si vince? Eliminando tutti gli avversari, of course. Niente armi. Soltanto perfidia. E inganno. Per degli umani non dovrebbe essere difficile.

3. Viviana Graniero
Ma gli applet avevano dalla loro il fatto di imparare in fretta e di essere più veloci, La Musa si ripetè anche questo. Ce la faremo, siamo più forti e ci muoviamo meglio anche nello spazio angusto. Forse si potrebbe giocare sulle loro debolezze, pensò… gli umani ci mettono poco a schierarsi l’uno contro l’altro, anche quando dovrebbero essere dalla stessa parte… sì…

4. Deborah Capasso de Angelis
Musa ignorava però la capacità degli umani di “sentire i battiti”. Se avesse azionato il sensore dell’emotività forse si sarebbe accorta del flusso di sensazioni che attraversava la stanza. Quel sensore non era per le battaglie, questa era la differenza tra applets e umani.
Nel soffocante spazio della stanza, disposti in un apparente disordine, gli umani disposero i “trasmettitori” in posizione strategica.
Erano gli uomini del gruppo…

5. Stefania Bertelli
….che avevano i maggiori timori: cominciarono ad analizzare il problema, con estrema freddezza. Gli uomini avanzarono delle tesi, enunciarono teoremi, elaborarono algoritmi, fecero speculazioni di massima….intanto il tempo passava. Le donne, maggiormente sensibili alle vibrazioni degli applets, capirono che non potevano lasciare risolvere la questione alla parte maschile…

6. Miss Hentai
Musa era furente, essere presentata come una giovane applet qualsiasi, lei che aveva millenni di storia sulle spalle, bah! La sua natura ribelle le suggeriva di gridare in faccia a tutti chi fosse realmente, ma quel barlume di fredda razionalità che entrava in scena sempre al momento opportuno le impose di tacere mantenendo la parola data al Grande Capo: doveva figurare come la piccola di casa Soft Machine per poter smascherare il vero intruso fra gli umani. già, gli umani, come se lei fosse aliena… ma nn c’era tempo adesso per questo genere di pensieri e lo spazio vitale era davvero angusto. Le donne, gli uomini, nn era una questione di sesso ma di sensibilità e capacità strategiche, soprattutto lei doveva intercettare il clandestino e nn era affatto semplice.

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