i.Lab Leonardo

Sapete che quando Leonardo scrive, in una delle tante straordinarie profezie contenute nel Codice Atlantico, “Parleransi li omini di remotissimi paesi l’uno a l’altro e risponderansi”, non parla del telefono ma “Dello scriver lettere”?
E che è invece nei Manoscritti che, disegnando una catena di “citofoni” per trasmettere velocemente notizie, il genio da Vinci scrive: “In cento miglia cento case, nelle quali stia cento guardie, che faranno per sotterranei condotti sentire una novella in tre quarti d’ora”?
E soprattutto sapete perché vi raccontiamo tutto questo?
Di certo perché con la sua profezia Leonardo anticipa (e che anticipo!) la caratteristica più significativa e innovativa della fase attuale: l’abbattimento delle barbiere e dei confini che in precedenza hanno delimitato le occasioni di comunicazione e il conseguente ampliamento delle possibilità di interagire in maniera autonoma con altri che, come noi, hanno interesse a confrontare, condividere, contrapporre idee, progetti, proposte.
Perché esiste un legame forte tra la qualità della vita, le opportunità che in essa riusciamo a cogliere, i bisogni e i desideri che riusciamo a soddisfare, e la qualità e la quantità delle connessioni che riusciamo a stabilire con gli altri.
Perché anche quando non lo sappiamo siamo comunque eredi di quella nobile tradizione di pensiero nella quale ha trovato posto l’idea che nessun uomo è un’isola, che la solitudine involontaria è il castigo peggiore per esseri quali noi siamo, che la libertà e lo sviluppo della persona è uno dei presupposti fondamentali per la costruzione di una teoria della giustizia senza frontiere.
Ma soprattutto perché questa settimana vi parliamo di i.lab Leonardo.

Di cosa si tratta?
Di una fantastica iniziativa promossa dal Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci che, come si legge sul sito, intende permettere ai visitatori di “avvicinarsi al pensiero e all’opera di Leonardo con grandi macchine interattive da far funzionare e da smontare. Il nuovo laboratorio interattivo per dipingere come Leonardo, scoprire i codici di un genio e far girare le idee”.

In questo grande spazio interattivo a metà tra la bottega di un artista e il garage di un inventore sono ospitate “9 grandi macchine, a cui si aggiunge l’aliante che sovrasta proprio l’ingresso dell’area, che riproducono altrettante macchine progettate da Leonardo che possono essere azionate e, per alcuni modelli, smontate.

Come ogni bottega che si rispetti, l’i.lab Leonardo ha il suo mastro: insieme ad un animatore ci si siede su una gru, si smonta e si rimonta un ponte, si sollevano pesi e tanto altro, così si studia il funzionamento delle macchine e quali erano le applicazioni previste da Leonardo”.

Tra i percorsi educativi segnaliamo:
Macchine per pensare, dai 9 anni in su, max 25 persone, durata 45 minuti.
“Per conoscere Leonardo scienziato si utilizzano le macchine interattive per il volo o da cantiere, si studiano gli ingranaggi, si costruisce il ponte di fortuna e si scopre il funzionamento di una coclea”.

Leonardo a Milano, dai 9 anni in su, max 25 persone, durata 45 minuti.
“Un percorso accanto ai 28 modelli storici ci fa scoprire le idee e gli studi effettuati da Leonardo.

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