Le nuove frontiere della genetica

piero carninciInnanzitutto la notizia: RIKEN, Genome Network Project e FANTOM International Consortium (organizzato dalla RIKEN con 45 istituzioni di 11 paesi e diretto dal Dr. Yoshihide Hayashizaki, General Organizer e dal Dr. Piero Carninci, Coordinatore Scientifico) hanno fatto una nuova straordinaria scoperta destinata ad abbattere gran parte delle frontiere che fino ad oggi avevano limitato il controllo dell’espressione genica.
I risultati sono stati pubblicati a fine aprile su Nature Genetics e PLoS Genetics, e ciò permetterà alla variegata comunità di scienziati, accademici, addetti ai lavori, di discuterne, confrontarsi, mettere alla prova gli esiti e le possibilità della nuova scoperta, partire da qui per abbattere ulteriori frontiere.
E noi comuni mortali?
Quante volte ci capita di captare, sentire, essere sommersi da informazioni di cui non riusciamo a comprendere il senso? Di scoprirci costretti a fare i conti con la mancanza delle conoscenze necessarie per formare una nostra meditata, personale, opinione?
Questa volta no. Perché questa volta abbiamo chiesto al nostro amico Piero Carninci di spiegare anche al grande pubblico le caratteristiche e le conseguenze attese della nuova scoperta.

Per cominciare, si potrebbe partire proprio dalle caratteristiche più importanti della vostra nuova scoperta?
Abbiamo fatto un passo avanti significativo nella comprensione della biologia dei mammiferi. Larga parte delle scoperte sta sfidando i paradigmi stabiliti dalla moderna biologia, spingendo gli scienziati a riconsiderare molti modelli generalmente accettati.
Nel caso specifico abbiamo identificato la maggior parte delle origini dei geni negli esseri umani e nei topi e – diversamente da quanto ritenevamo fino a ieri – abbiamo scoperto che la maggior parte dei promotori dei mammiferi è di tipo ampio e soltanto una minoranza di essi è di tipo stretto, che erano ritenuti fino ad ora il prototipo dei promotori di mammifero. Si tratta di una scoperta importante perché la velocità evolutiva dei promotori di tipo ampio è maggiore di quella che caratterizza quelli di tipo stretto, così come la loro regolazione.

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