Consumatori vs Cittadini

Sì, essere cittadini è cosa diversa dall’essere consumatori.

In quanto consumatori siamo orientati, indotti, persuasi a scartare tutto quanto non collima con i nostri gusti, non incontra le nostre preferenze, non usiamo, non incrocia le nostre abitudini, ha per noi scarso interesse. Piuttosto che identificarci nel soddisfacimento di bisogni articolati, desideriamo cose, oggetti, prodotti che rispondano al nostro bisogno di sentirci persone di successo.

In quanto cittadini, al contrario, abbiamo bisogno proprio della diversità delle proposte e della pluralità delle soluzioni per formare le nostre opinioni, per partecipare con un autonomo punto di vista alla costruzione del discorso pubblico.

“Sovranità del consumatore significa che i singoli utenti possono scegliere come vogliono, soggetti alle limitazioni rappresentate dal sistema dei prezzi, ed anche alle loro capacità economiche ed esigenze. […] L’idea della sovranità politica si basa su fondamenti diversi. Non dà per definiti o scontati i gusti degli individui. Esalta l’autogoverno democratico, inteso come requisito del governare attraverso la discussione, accompagnato dal dover dare conto delle proprie opinioni in ambito pubblico”. [Sunstein]

Nell’ambito del pubblico l’esigenza fondamentale è insomma “[…] il miglioramento dei metodi e delle condizioni del dibattito, della discussione e della persuasione”. [Dewey]

Se si confondono i due ambiti accade che invece di elaborare o maturare ragioni e argomenti che ci consentano di operare scelte meditate, ci ritroviamo sempre più spesso a decidere sull’onda di suggestioni istintive, ammiccamenti amichevoli, promesse improbabili. Che si scelgono sindaci, senatori, presidenti di provincia o di regione con approcci e metodologie sempre più vicine a quelle che siamo soliti adoperare quando scegliamo un profumo o una cravatta. Che si affrontano questioni come la sicurezza per slogan, cavalcando le spinte più emotive e meno intelligenti.

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