No copyright, please

Una petizione promossa da ANITEL, Educazione&scuola, TerritorioScuola, Scuolaidea.it, Didaweb, Nonsoloscuola, vbscuola.it

È iniziata il 28 gennaio u.s. la raccolta di firme per chiedere “al Ministero della Giustizia, al Ministero della Pubblica Istruzione, al Ministero dei Beni Culturali che la Scuola, nell’ambito della propria e specifica funzione educativa, formativa e didattica, sia esentata dal COPYRIGHT in situazioni non profit e che gli insegnanti vengano equiparati alle categorie che possono beneficiare gratuitamente di opere artistiche nel contesto professionale, senza fini di lucro”.

Quella relativa al copyright è, com’è noto, una questione importante e controversa.
In attesa che anche in questo mondo si diffonda quel “permesso d’autore” (copyleft) che si è mostrato fondamentale nel mondo del software (nella sostanza permette a chiunque di eseguire un programma, copiarlo, modificarlo, il programma, e distribuirne versioni modificate, a patto di non aggiungere restrizioni, in maniera tale che anche le versioni modificate continuino ad essere libere), ci pare davvero indispensabile che in alcuni ambiti, e specifici contesti, come quelli della scuola e della formazione, sia garantita la possibilità di riprodurre un quadro, una musica, senza per questo finire nelle grinfie dei guardiani del diritto d’autore.

Come specificano i promotori della petizione “la SIAE, applicando alla lettera una legge le cui origini risalgono all’anteguerra (legge del 22/4/1941, n. 633 e successivamente adeguata con la legge 22 maggio 2004, n. 128) e non individuando alcuna differenza tra uso didattico-formativo-istituzionale e uso commerciale, pretende il pagamento di diritti d’autore su opere protette. In particolare essa sostiene che l’utilizzazione, anche parziale, di un’opera costituisce lesione del diritto morale dell’autore e che la riproduzione non autorizzata delle opere in questione lede gli esclusivi diritti patrimoniali che la legge riconosce agli stessi”.

Le conseguenze di una tale rigidità interpretativa della norma sono tante, dalla possibilità che qualunque sito o blog scolastico o didattico che utilizza immagini, musiche, testi protetti da copyright rischi multe onerose quando non di chiudere all’aumento dei costi di qualsivoglia saggio di fine anno.
Senza contare i condizionamenti che in questo modo vengono imposti alle competenze professionali e alla libertà didattica degli insegnanti e alla funzione formativa della Scuola.

Se pensate che liberare la scuola e la formazione dalla morsa del copyright possa essere utile e giusto per voi e/o i vostri figli firmate pure la petizione.
E noi? Già fatto!

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