L’immondizia siamo noi?

L’immagine che vedete qui a fianco è stata scattata sabato 1 aprile 2006 a via Nicotera, a Napoli. E forse merita qualche commento. Così come il titolo di questo post, solo in parte provocatorio.
Naturalmente non è la peggiore immagine possibile di Napoli. Nè segnala il peggiore dei suoi mali. Del resto, in un mondo nel quale ogni ora, tutte le ore di tutti i giorni, muoiono 1200 bambini, la maggior parte per la fame e la sete, senza che neanche facciamo finta di accorgercene, si fa fatica a pensare a qualcosa come al peggio in assoluto. A napoli come in ogni altro posto del mondo.
Ma queste poche righe non si prefiggono di salvare il mondo, ma soltanto di condividere qualche considerazione.
A Napoli ieri la giornata era molto bella. Napoli è bella. La primavera a Napoli è bella. Ma purtroppo a Napoli la vita è sempre più impossibile.
Se c’è qualcuno che sente il bisogno di appiccicare il cartello ritratto nella foto è perché non ne può più di vedere suoi “simili” che portano per strada l’immondizia fuori dalle fasce orarie consentite.
Il fatto è che non sembra esserci rimedio.
Non sono trascorsi 15 minuti che siamo su via Caracciolo. Il mare, il Vesuvio, Capri, un incanto.
Abbandonati sul muretto tre contenitori sporchi di pizza e due bottiglie di birra vuote. A meno di tre o quattro metri c’è un contenitore per i rifiuti. Servirebbe scrivere “l’immondizia come voi sta a tre metri”?
Tra poche settimane si voterà per il rinnovo del consiglio comunale.
Sulle carenze, i limiti, le omissioni di chi governa e di chi si oppone in questa città ci sarebbe davvero tanto da dire. Ma di questo potete leggere sulle cronache de la repubblica, il corriere del mezzogiorno, il mattino, ecc.
Qui la questione è un’altra. Fino a quando saremo immondizia e non cittadini potremo davvero sperare di avere una classe dirigente seria, rigorosa, capace, onesta?

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