Divina Commedia, dalla selva oscura al sito

Chi di voi sa quante “e” ci sono nella Divina Commedia? E quante sono invece precisamente le “a”? Se “ch’i” ricorre più o meno volte di “ch’a”? E quante volte il sommo poeta ha usato parole come zabi, zanca, zara, zavorra, zebe, zefiro, zeno, zenone, zita?
Le risposte esatte sono rispettivamente 4217, 1899, 136, 112 e 1. Perché vi diciamo tutto questo? Perché puntualmente di questi tempi dal baule dei ricordi, e dal faticoso mestiere di genitori, ritornano alla mente quelle calde giornate di fine anno, le vacanze ormai alle porte, nelle quali si viveva sospesi nel “purgatorio” di chi si apprestava a “subire” le ultime interrogazioni e sapeva che da quelle dipendevano vacanze, rapporti con i “vecchi” e tanto altro ancora.
Da qui a proporvi un po’ di siti utili per “studiare” in modo un po’ più divertente del solito il passo è breve.
Restiamo dunque ancora su Dante Alighieri e vi segnaliamo le pagine dedicate all’argomento da webscuola dove potrete tra l’altro scoprire perché ” è possibile dedurre che lo smarrimento di Dante nella selva oscura ebbe luogo il 25 marzo 1300, che, a Firenze, era anche il primo giorno del nuovo anno e del nuovo secolo”.
E concludiamo la trilogia dedicata al sommo poeta con il sito www.mediasoft.it/dante, dove troverete l’opera completa commentata e strutturata in maniera davvero leggibile ed intelligente. Come precisano i curatori del sito, infatti, “è stato studiato un metodo grazie al quale non è più necessario spostare l’occhio su e giù e la consultazione di qualsiasi canto prevede la possibilità di cliccare sulla parola prescelta e consultare la nota collegata”.
Noi l’abbiamo provato e vi assicuriamo che funziona a meraviglia.
Per gli amanti di Giacomo Leopardi, e per tutti quelli stanno preparando tesi, tesine, annessi e connessi sul poeta di Recanati, Progetto Leopardi è una fermata assolutamente obbligatoria. Le finalità? “Dare rilievo al concetto di poeta nella rete e creare un luogo di incontro e comunicazione per tutti coloro che desiderano avvicinarsi a Leopardi, sia in modo accademico che non”. Oltre ad essere assai ricco di contenuti il sito è anche molto bello, il che non guasta.
Per chi ama l’antichità classica segnaliamo infine La Rassegna degli strumenti informatici per lo studio dell’antichità classica che, come scrive Alessandro Cristofori, “si propone di offrire una guida ai nuovi strumenti a disposizione di studenti e studiosi del mondo classico”. Buona navigazione.

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