Caro Babbo Natale

15 febbraio 2014
Caro Babbo Natale,
per favore non mi portare una cosa per un altra che, con tutto il rispetto, te la tiro indietro.
Sia chiaro che io per Natale ti ho chiesto un partito di sinistra, non di centro sinistra, con tutto il rispetto per Civati, che mi sta pure simpatico, ma la simpatia per quanto mi riguarda non è una caratteristica della politica.
Alla prossima.
Tuo affezionato Vincenzo

13 febbraio 2014
Caro Babbo Natale,
scusami se ti scrivo così in anticipo ma qui in Italia i tempi sono veramente duri e solo tu ci puoi salvare.
Per favore per Natale portami un partito di sinistra.
Lo so, me lo hai già fatto notare in un’altra occasione, detto così è troppo generico, e però mica puoi pretendere che io ti dica proprio tutto su come deve essere questo partito di sinistra, che poi se io lo sapevo mica lo chiedevo a te, facevo prima a farmelo da solo.
Facciamo così, veniamoci incontro, che solo tu mi sei rimasto come referente politico e non è che posso litigare anche con te: io ci provo a dirti come lo vorrei, ma così come mi viene, senza un ordine preciso e neanche tutto assieme, nel senso che ogni volta che mi viene una cosa da dirti te la scrivo qui, tu mi dai tempo fino al 25 giugno di quest’anno, così poi ti restano giusto sei mesi per fare quello che devi fare.

Allora, una cosa che sicuramente deve avere il mio partito di sinistra è che quando si elegge il segretario lo votano solo gli iscritti, mentre quando si indica un candidato premier lo votano tutti i cittadini. Con te non c’è bisogno di troppe spiegazioni ma è evidente che se a un iscritto non gli dai neanche l’esclusiva nell’elezione del segretario del suo partito lui non ha ragione di essere iscritto e il partito non ha ragione di avere un’identità.

Un’altra cosa che deve avere il mio partito di sinistra è che non può avere una sola persona che fa la/il segretario e la/il presidente del consiglio, come sai il lavoro da fare è tanto, e più donne e uomini ci sono al comando, ciascuna/o con la propria testa, con le proprie mani e il proprio cuore, e meglio è.

La terza cosa che deve avere il mio partito di sinistra è che deve essere di sinistra. Che vuol dire? Vuol dire meno valore ai soldi e più valore al lavoro. Meno soldi per le banche e più soldi per il lavoro. Meno soldi per le grandi imprese che poi se ne vanno o se ne ritornano all’estero e più soldi per i piccoli imprenditori, gli artigiani, i maker, a patto che rispettino le regole. Più soldi per le scuole. Tutele dei diritti delle persone. Tante ma tante ma tante opportunità in più per i giovani.

Dici da chi li prendi questi soldi? Dico da chi ce li ha. Dici che così è il libro dei sogni? Dico di no e aggiungo che anche se di mestiere non faccio il presidente del consiglio nei prossimi giorni cercherò di essere più preciso e anche di farti qualche esempio di come si potevano spendere i soldi e di come sono stati spesi senza che nessuno facesse niente perché da tanto tempo un partito di sinistra in Italia non c’è più.

Ecco, per stasera mi fermo, sono andato anche troppo avanti per la prima volta che ormai ho una certa età e devo andarci piano. Ci sentiamo presto, tu intanto comincia a pensare come devi fare per portarmi il mio partito di sinistra. E ricordati che ho detto partito, che io lo voglio proprio così, partito, non movimento, forza, società civile, partitini e gruppetti vari, partito, roba da voti a due cifre, radicamento su tutto il territorio nazionale, capacità di ascolto e di dialogo con tutti capacità di rappresentanza dei ceti e dei gruppi sociali di riferimento.
Dici che è difficile? Dico che se era facile non scrivevo a te.
Alla prossima.
Tuo affezionato Vincenzo

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