Alla ricerca della politica | Veca | Etica

E’ possibile parlare di rapporto tra etica e politica? Qual’è la natura di questo rapporto?  Tante risposte possibili. Cfr. Platone o Aristotele, Agostino o Tommaso; Machiavelli; Hobbes, Locke, Rousseau, Kant; Hegel; Marx; Stuart Mill o Weber. Tanti tentativi.
Occorre prendere sul serio la storia di questi tentativi alle nostre spalle.
Disponiamo di principi o valori etici per la valutazione della politica? Per Aristotele il fine della politica non è la vita o il vivere, quanto piuttosto la vita buona o il vivere bene. Ciascuno di noi ha un proprio criterio di valutazione delle scelte e se vogliamo rendere conto del fatto che ciascuno è capace di impegnarsi in criteri di giudizio politico (giusto, ingiusto, accettabile, non accettabile) dobbiamo affermare che esistono dei criteri etici di valutazione della politica. Asserire che esistono dei criteri etici non equivale a dire che tali criteri esistono come esistono gli oggetti, le cose materiali.
Un’Etica della politica può coincidere con una teoria, una concezione, un modo di guardare le cose che mira alla giustificazione delle istituzioni e delle scelte collettive. Teoria della giustizia.
Giustificabilità, accettabilità di una determinata politica, di una scelta o un provvedimento, di un determinato assetto delle istituzioni fondamentali (costituzione). Cfr. Kant e la sua concezione del Ragionevole.
Il campo del ragionevole richiede che ognuno di noi disponga di un doppio modo di guardare  e valutare le cose. Selezionare ragioni che possono valere per chi le presenta come per colui a cui vengono presentate. Prendere sul serio il punto di vista dell’altro.
L’Ordinamento impersonale è quello in virtù del quale ci impegniamo a rispondere al fatto elementare che ci sono altri come noi. La Responsabilità deriva dalla capacità di risposta a ciò. Cfr. Kant e l’insieme delle Ragioni Pubbliche, le ragioni dovute all’uso pubblico della ragione.
L’etica per la politica si basa sul confronto delle ragioni impersonali che le persone possono assumere miranti alla giustificazione o meno di istituzioni politiche e scelte collettive.
Un’ Etica politica si costruisce nello spazio che abbiamo chiamato del ragionevole, grazie all’esercizio della libera ragione pubblica. Cfr. John Rawls, Liberismo politico.
I criteri etici, per giustificare politiche e scelte, basate su ragioni pubbliche, devono superare un qualche test di generalità, universalità e impersonalità. In questo senso, per etica si intende etica pubblica.
Due impegni relativi alla libertà e all’eguaglianza. Sarà non libero chi sarà escluso dal confronto tra le ragioni miranti alla giustificazione. E sarà ineguale chi avrà ragioni che contano più o meno delle ragioni degli altri.
In un’Etica pubblica la giustificazione riguarda la vita giusta e non tanto la vita buona. I valori di un’Etica per la politica coincidono con quelli che potremmo chiamare gli elementi costituzionali essenziali, sullo sfondo di una poliarchia costituzionale.
Distinzione tra etica condivisibile  e non (convergenza ecc.). Ma esiste una sola etica condivisibile? Di fronte al pluralismo delle prospettive di valore (Etica utilitaristica ed Etica  Comunitaria. Etica del discorso di Karl Otto Apel. Etica di Jurgen Habermas. Nell’ultimo trentennio le principali etiche in competizione hanno oscillato dall’accento posto sulla nozione di utilità, a quello posto sull’eguale libertà negativa, a quello posto sull’equità, a quello posto sulla comunità) ha senso parlare di un’Etica per la politica?.
Ciascuna di queste etiche pubbliche è centrata su un singolo o un singolo insieme di valori.
Utilitarismo. Cfr. benessere collettivo, giustificazione di istituzioni e politiche che lo massimizzano;
Teorie libertarie. Cfr. valore della libertà negativa, libertà da, giustificazione di politica e istituzioni che minimizzano l’area dei vincoli sulle scelte e le transazioni individuali;
Teorie della giustizia come equità. Cfr. eguaglianza nelle opportunità fondamentali, eguale cittadinanza, giustificazione di politiche e istituzioni che le tutelano;
Teorie comunitarie. Condivisione di una identità collettiva, di una storia congiunta, di un noi senza il quale nient’altro può avere valore.
Come se ne esce?
Forse dovremmo chiedere ad un’etica per la politica di essere più propriamente un’etica politica: definire i valori fondamentali, concernenti l’ambito circoscritto del politico, che possono essere riconosciuti e condivisi da tutti, per ragioni che chiunque può trovare all’interno della propria particolare concezione etica. Pur non condividendo tutto possiamo, forse dobbiamo, condividere qualcosa.
Adottando la prospettiva di un’etica politica non richiediamo di condividere tutti i valori, come pretendono i comunitari, ma chiediamo di condividere quei valori che siano pertinenti per ciascuno di noi in quanto ciascuno di noi si pensa come partner, come socius, come compagno di pari dignità nella polis, nella città. A Libertà ed Eguaglianza bisogna dunque aggiungere un terzo valore ereditato: Reciprocità di Cittadinanza.
In questo ambito, l’etica politica perimetra l’area della condivisione, della comune lealtà civile, fissa e custodisce i termini del patto in cui ci impegnamo a modellare le nostre forme di vita collettiva e le comuni istituzioni entro i quali perseguire i nostri differenti obiettivi, ideali o interessi derivanti da una varietà di lealtà, di attaccamenti, di impegni, di riferimenti a differenti e plurali comunità o cerchie di riferimento.
La giustizia è così la prima virtù della società come unione di unioni sociali, se miriamo a delineare i tratti di un’etica per la politica fin de siécle.
Questioni aperte. Tante. Giustizia globale. Destini del mondo. Cfr. Kant e pensiero largo: impegno a guardare vite di donne e di uomini al di là dei confini dopo tutto contingenti e di frontiere più o meno arbitrarie, rassicuranti, rischiose, crudeli.

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