Rete senza frontiere: i siti multietnici

“Un giorno in una scuola arrivò un bambino di colore nero. Tutti i bambini lo prendevano in giro. Solo uno gli si avvicinò e gli rivolse la parola (…) facendo capire che il colore della sua pelle non aveva importanza. Così nessuno lo prese più in giro e tutti diventarono amici”.
Visto con gli occhi di un bambino di scuola elementare il rapporto con chi ha culture, colori, linguaggi diversi dai nostri ha spesso, quando ci sono maestre e genitori attenti, il lieto fine che avete potuto appena leggere.
Nel mondo degli adulti, come è noto, le cose sono un bel po’ più complicate. Tra clichè e pregiudizi, a destra ma anche a sinistra, le vie per diffondere una cultura della convivenza e della multietnicità appaiono ancora assai impervie.
Ma il bisogno si fa sempre più ineludibile. E non solo per ragioni etiche. Secondo il Ministero dell’Interno al 31 dicembre 1998 sono presenti in Italia 1.250.214 immigrati (481.061 proveniente da paesi europei, 281.087 dall’Est, 360.050 dall’Africa, 241.232 dall’Asia, 164.140 dall’America, 2.823 dall’Oceania) e almeno altri 215.000 hanno presentato domanda di regolarizzazione.
E se ai clichè, di destra e di sinistra, sostituissimo i mattoni? Quelli che con fatica e in diversi ambiti ciascuno di noi può portare nella costruzione di una società un po’ più aperta? E giusta?
Noi di scuola/medium non possiamo che farlo segnalandovi un po’ di “cose” interessanti che si stanno realizzando su questi temi.
Come il progetto “Internet, cittadinanza attiva per il lavoro”, che sta portando avanti Smile, Sistemi e Metodologie Innovative per il Lavoro e l’Educazione, con diverse amministrazioni comunali, l’Arci, il mondo del terzo settore.
Quali sono le finalità di tale intervento? Lo abbiamo chiesto a Sergio Bonetti, direttore del progetto.
“Al termine del percorso formativo (attività d’aula, formazione a distanza, stage) 75 immigrati e 25 dipendenti delle diverse amministrazioni comunali coinvolte (Torino, Napoli, Bologna, Perugia, Roma) saranno operatori di reti informatiche che forniranno servizi all’immigrazione”.
Se dovesse scegliere 3 caratteristiche prioritarie, quali indicherebbe?
“I gestori di reti informative ed informatiche sono e saranno una figura decisiva nello sviluppo dell’economia digitale. Ed il fatto che dei 100 partecipanti 75 siano cittadini immigrati conferisce a mio avviso ulteriore valore all’iniziativa;
Con tale intervento non facciamo solo formazione ma sviluppiamo, qualificandolo, il sistema organizzativo per i servizi all’immigrazione;
Il progetto non nasce dal nulla (abbiamo già promosso attività di formazione diretta a cittadini immigrati) e coinvolge più paesi (Francia, Belgio, Spagna)”.

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