Navigare a ostacoli per maestre e prof.

Quanti sono gli insegnanti, e le scuole, che, disponendo della connessione ad Internet, e magari di un proprio sito web, riescono a districarsi nello spazio “infinito” delle opportunità presenti sulla rete? A non vivere con “angoscia” la distanza che c’è tra quello che si potrebbe e quello che effettivamente si riesce a conoscere e a fare? Ad accedere insomma con sufficiente facilità alle risorse disponibili su Internet?
E’ quanto ci siamo chiesti mentre, complici alcune insegnanti alle prese con la redazione della versione online di un POF (piano offerta formativa), ci siamo trovati a navigare tra i contenuti, le informazioni, i servizi presenti sul sito web della Biblioteca di Documentazione Pedagogica.
Una scheda sintetica, e assai parziale, dei contenuti offerti potrebbe essere la seguente:
il 30 settembre a Firenze, nell’ambito del progetto European Schoolnet, si riuniscono i Ministri dell’Istruzione europei. Ai lavori parteciperanno, in videoconferenza e su una chat-line, studenti e insegnanti di alcune scuole europee;
autonomia scolastica, progetti pilota e concorsi per favorire la diffusione della multimedialità nelle scuole;
percorso guidato su “handicap e nuove tecnologie”, con notizie e link relativi tra gli altri ai siti dell’Associazione AREA Mediateca del Software , della Associazione per lo Sviluppo di Progetti Informatici per gli Handicappati, di HandyLex, dell’Istituto per le Tecnologie Didattiche del CNR di Genova, del Centro Documentazione Handicap, del Gruppo Interregionale Centri Ausili Elettronici ed Informatici per Disabili.
Per quanto riguarda i servizi c’è tra l’altro la possibilità di usufruire:
di un servizio di chat line (più persone che dialogano trasmettendo messaggi di testo in tempo reale) che consente, di programmare forum in appositi spazi virtuali;
di un server dedicato per attività di videoconferenza che permette, utilizzando gli appositi software, di partecipare tanto a sessioni multi-point che a sessioni point-to-point, con un’area di prova sempre attiva, e a richiesta, la possibilità di aprire proprie aree di conferenza;
di proporre o anche solo partecipare ad aree di discussione;
di iscriversi a mailing list e di scaricare software dalla rete.
Tutto questo da un lato per offrirvi anche questa settimana qualche informazione e qualche spunto che speriamo utile per ulteriori navigazioni; dall’altro per tornare alla domanda “fatale”: quante scuole, perlomeno nei casi di collaborazione “continuata” (scambi di esperienze, progetti comuni, ecc.), utilizzano questi strumenti per comunicare tra loro, piuttosto che attaccarsi al telefono o affidarsi al fax? Probabilmente ancora poche.
Perché? Quali sono le barriere che ne impediscono una diffusione e un utilizzo più vasto? C’è un problema di costi? Di deficit di formazione piuttosto che di informazione? Come e cosa fare per migliorare la situazione?
La discussione è aperta. E, come sempre, se decidete di interagire sarete i benvenuti.

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