Il coraggio di Angela

Non so quante volte l’ho scritto e poi l’ho buttato questo post da quando ho letto le poche righe con le quali Adriano faceva riferimento al dolore di Angela. Con lei ci eravamo scritti qualche giorno prima per una di quelle questioni futili eppure indispensabili che ci riempiono la vita, e quelle parole di Adriano mi erano sembrate così fuori posto che ho avuto bisogno di controllare che si trattava della stessa Angela prima di rimanere così, impietrito, letteralmente, senza parole. Giuro che ci ho provato a pensare a un messaggio, a qualche parola di conforto, a una citazione che desse il senso di un dolore condiviso, ma non ne sono stato capace.
Non mi capita sempre, sono uno di quei tipi assurdi che anche nelle situazioni più dolorose soffre, perchè sono le volte che si soffre, e tanto, ma pensa anche che ogni giorno muoiono troppi bambini di fame perché lui abbia il diritto di domandarsi “perchè è capitato proprio a me”. Fanno eccezione i figli, non c’è retorica  e neppure ragione in tutto questo, perchè anche i bambini che muoino di fame sono figli, ma io lo trovo un dolore troppo disumano, indefinibile, innominabile, insopportabile.
Ho capito veramente cosa voleva dire Borges scrivendo che “le cose le puoi davvero condividere solo se le hai vissute” quando ho visto il mio più grande amico che piangeva, lui che pensavo invincibile, e  diceva che no, non gli dovevano dire che capivano il suo dolore, perché se non lo hai perso, un figlio, non lo puoi comprendere cosa vuol dire.
E’ per questo che ho scritto e poi ho cancellato così tante volte.
Perchè adesso invece no? Perchè oggi mi ha telefonato Santina, mi ha detto che ha parlato con Angela, che l’aveva sentita reattiva, che si sono messe daccordo che al ritorno dalla Calabria sarebbe andata a trovarla a Torino. Perchè sulla bacheca di Facebook di Angela stasera, in questi giorni ci passo spesso per leggere, pensarla, sentirla vicino, commuovermi, ho trovato questo: Tutti quelli che se ne vanno ti lasciano sempre addosso un po’ di sé… È questo il segreto della memoria? Se è così allora mi sento più sicura perché so… che non sarò mai sola… (dal film “La finestra di fronte”). Ciano, Angela, Stefano ringraziano tutti. E perchè qui non sto scrivendo del dolore di Angela, che per quello mi mancano ancora le parole e il coraggio, sto scrivendo della sua forza, dell’ammirazione sincera che provo per lei, della speranza di poterla incontrare presto e  fare un pò di chiacchiere come si fa tra amici veri. Sì, penso anch’io che persone così non saranno mai sole. Di più, ne sono sicuro. Abbiamo troppo bisogno di loro.

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