Il gruppo che porta i robot nelle scuole

Loro non farebbero certo come Theodore Schick. Capo del dipartimento di filosofia del Muhlenberg College, Pennsylvania, USA. Che immaginava un futuro minacciato da un uso improprio delle nuove tecnologie digitali. Che temeva potessero avere gli stessi effetti malefici degli anelli resi celebri da Tolkien. Che proponeva perciò di “gettare nel fuoco queste conoscenze tecnologiche, proprio come il Consiglio di Elrond ha votato di distruggere l’anello”.
Loro pensano che l’innovazione è una modalità di pensiero. Che vivere e innovare sono la stessa cosa. Che le NTI rendono accessibile una gamma di conoscenze e di opportunità che non ha eguali in nessuna altra fase dello sviluppo umano. Che non coglierle vuol dire rinunciare a un futuro migliore, per i più giovani in primo luogo. Che perciò è necessario creare connessioni. Costruire relazioni. Valorizzare il talento. La creatività. L’impegno.
Chi sono loro?
Quelli di Tecknos (www.tecknos.it). Un pugno di cervelli. Tanta passione. Lavoro. Un’associazione no profit nata il 30 aprile scorso. Un appuntamento annuale (il 5 e 6 ottobre 2007 a Sarzana, La Spezia, la seconda edizione) per proporre, confrontare, investire in idee e progetti. Per tutte le età.
A sentire Andrea Lagomarsini, presidente di Apai (www.apai.biz) e socio fondatore dell’Associazione, i concetti chiave intorno alle quali Tecknos sta organizzando le proprie reti e le proprie iniziative sono informazione, interazione, incontro, investimento.
È fondamentale la capacità di acquisire conoscenze dalle università, dal mondo della ricerca, dalla scuola, dalle imprese, dalle istituzioni.
Poi occorre che le idee e i progetti vengano divulgati, trasferiti, implementati, in maniera tale da creare ulteriori saperi, conoscenze, opportunità.
La fase di investimento è quella che porta a coadiuvare e sviluppare le attività imprenditoriali vere a proprie; ad accompagnare la fase di start up di nuove imprese e/o di nuovi prodotti; a sviluppare attività di sponsoring; a facilitare l’accesso di giovani dotati nel mondo del lavoro.
Nascono da qui soluzioni avanzate nel campo della domotica come i sistemi di sicurezza di terza generazione AISAC, (www.aisac.it), risultato dell’interazione scientifica, tecnologica, imprenditoriale con soggetti come BTicino, Università di Pisa, CNR.
È ancora da questo background, e dall’incontro con il Prof. Giovanni Marcianò dell’IRRE Piemonte, che nasce il progetto Bee-Bot che consentirà ai bambini delle scuole materne di usare, con il linguaggio dei tasti e dei colori, un vero e proprio robot a forma di ape.
Il progetto interesserà nella fase di avvio alcune classi di due scuole dei comuni di Sarzana (La Spezia) e di Fosdinovo (Massa Carrara).
Gli scopi?
Avvicinare da subito i bambini ai robot e dunque alla tecnologia; invogliarli a sfruttarne le molte potenzialità per ampliare il proprio pensiero, per migliorare la loro capacità di confrontarsi con gli altri, per favorire lo sviluppo di modalità di apprendimento cooperativo.
Il messaggio?
Abituarsi a innovare. Per tutto il corso della vita.

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