Le api, l’informatica e la lingua dei sogni

“Avevo 5 anni, andavo in montagna con i miei, gridai: mamma, guarda, ci sono gli apai con le api dentro. Venti anni dopo è nata Apai (www.apai.biz)”.

Andrea Lagomarsini ha 30 anni. È ingegnere informatico. Disegna architetture software. Progetta sistemi avanzati di sicurezza.

“L’informatica è una magia che ti prende dalla tenera età e ti permette di usare i linguaggi dei sogni. Io ho cominciato a nove anni. Un pò dopo ho fatto dei tasti del PC una tastiera musicale. Oggi mi occupo di cose più strutturate e complesse ma la passione resta la stessa”.

La tua scommessa?
“Usare il linguaggio di programmazione per scrivere un codice applicativo in grado di vivere indipendentemente da me (Agenti in grado di interagire spontaneamente e di mutare il loro stato a fronte di tali interazioni) sul modello del framework (intelaiatura intorno alla quale viene progettato un software nda) Jini (tecnologia informatica che permette ad esempio di usare il cellulare o il computer per gestire frigorifero, forno, ecc. nda) realizzato da Sun”.

Quindi?
“Decisi di disegnare il mio primo progetto di vita elettronica indipendente. Una tesi scoperta per caso mi indirizzò sulla domotica (scienza che si occupa delle applicazioni dell’informatica e dell’elettronica all’abitazione nda). Insieme a 5 studenti architettai la mia Agenzia. Sembrava Alice nel paese delle meraviglie: pensare una cosa voleva dire realizzarla”.

Grande soddisfazione.
“Certo. Ma occorreva passare alle applicazioni concrete, cercare il braccio che mancava alla mente.
Non fu semplice. Molte delle tecnologie erano troppo costose. Finché non scoprii che alla Bticino c’era chi da anni si adoperava per realizzare un sistema domotico a costi abbordabili e di semplice fruizione.
Decidemmo di realizzare, a nostre spese, il primo impianto domotico Bticino Myhome (l’offerta di automazione domestica di Bticino) della nostra zona”.

E poi?
“Grazie a tanto lavoro e alla collaborazione con l’Università di Pisa e con il team di Bticino MyHome l’universo di Apai è molto cresciuto e oggi parla, vede, ragiona tramite motori inferenziali e reti neurali”.

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