Elogio del dubbio. E della contraddizione

“Parleransi li omini di remotissimi paesi li uni a li altri e risponderansi”.
Forse, se se ne fosse accorto, Steve Jobs avrebbe utilizzato questa straordinaria profezia di Leonardo, contenuta nel Codice Atlantico, per lanciare il suo iPhone delle meraviglie. O forse no. Il profeta della Mac generation è persona colta e sa che in realtà Leonardo non parla del telefono ma “dello scriver lettere”. E che è piuttosto nei manoscritti dove, disegnando una catena di “citofoni” per trasmettere velocemente notizie, egli scrive: “In cento miglia cento case, nelle quali stia cento guardie, che faranno per sotterranei condotti sentire una novella in tre quarti d’ora”.
Di certo per genio e per curiosità Leonardo ha potuto e saputo vedere cose che noi umani ancora oggi facciamo fatica a immaginare.
Il segreto? Il dubbio, la contraddizione e anche il caso. Proprio così. La capacità di coltivare il dubbio e di non nascondere la contraddizione sono componenti essenziali del progresso scientifico.
Emblematico il caso del chimico torinese Amedeo Avogadro (1776-1856) che vide riconosciuto solo dopo la sua morte, nel congresso di Karlsruhe del 1860, grazie a Stanislao Cannizzaro (1826-1910), il valore delle sue scoperte circa la formazione delle molecole, osteggiate dal barone Jöns Jacob Berzelius, insigne chimico svedese (1779-1848), che non aveva dubbi sulla giustezza delle proprie teorie, in realtà sbagliate.
E che dire dello stesso Codice Atlantico che, come racconta Alessandro Vezzosi (Leonardo da Vinci, Electa Gallimard, 1996), avrebbero potuto portare un ben altro contributo all’evoluzione del sapere in generale e del rapporto tra arte e metodologia della scienza e arte e metodologia della tecnica,
se fossero stati conosciuti e pubblicati come auspicava Antonio De Beatis che, a margine di un incontro con il da Vinci alla corte del re di Francia, presso Amboise, nel 1517, annotò che Leonardo ha tre quadri bellissimi (uno era La Gioconda) e i suoi codici trattano di infinite cose e saranno utilissimi.
La morale della storia? La suggerisce Cartesio: “Il dubbio è l’inizio della sapienza”. Senza dubbio.

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