Accadde un autunno

Il ’69, il lavoro, i diritti raccontati ai giovani
Alba Orti e Vincenzo Moretti

Cosa voleva dire studiare e lavorare 40 anni fa, al tempo dell’autunno caldo, delle conquiste operaie e dell’unità sindacale? Cosa vuol dire invece oggi? E ancora: cosa ha significato lo Statuto dei Lavoratori per gli studenti e i lavoratori di allora? E cosa significa per gli studenti e i lavoratori oggi? E infine: cos’è cambiato nella scuola e nel lavoro, sul terreno dei valori, dell’organizzazione, delle opportunità, nel corso di questi anni? E cosa invece no?

Il senso di Accadde un Autunno, iniziativa promossa dalla Fondazione Giuseppe Di Vittorio e dallo SPI CGIL Nazionale, attraverso Progetto Memoria, è in buona sostanza qui, nel tentativo di rintracciare risposte possibili alle domande difficili, di condividere storie, racconti, testimonianze intorno alla condizione della scuola e del lavoro oggi e alla fine degli anni ’60, intorno alle conquiste e alle trasformazioni rese possibili dall’iniziativa e dalle lotte operaie e sindacali fino alla conquista dello Statuto dei Lavoratori di cui ricorre nel maggio del 2010 il 40esimo anniversario.

L’idea, l’auspicio, è che attraverso il racconto sia possibile ancora una volta non solo favorire l’incontro di generazioni diverse intorno a questi temi, ma anche indicare cause, segnalare conseguenze, ripensare senso e significato di quella straordinaria stagione di lotta, di proposta, di cambiamento, che va sotto il nome di autunno caldo e di questa lunga stagione di incertezza che sembra ridurre sempre più le aspettattive di futuro, in primo luogo quelle delle giovani generazioni.

Con Accadde in Autunno contiamo in definitiva di contribuire alla riflessione e alla discussione intorno al rapporto tra scuola, lavoro e società, tra scuola, lavoro e libertà, tra scuola lavoro e partecipazione, tra scuola lavoro e democrazia, tra scuola, lavoro, condizione e protagonismo delle donne. Com’è oggi e com’era 40 anni fa.

Andremo perciò alla ricerca degli elementi di continuità e, più verosimilmente, delle differenze tra le lotte per la conquista di una “scuola per tutti” e le attuali proposte e mobilitazioni per una scuola capace davvero di rispondere prima di tutto alle esigenze di chi ci studia e ci lavora, contro il disegno restauratore del ministro Gelmini; tra le 150 ore definite nel contratto nazionale di lavoro e la raccolta di firme per la legge di iniziativa popolare sull’educazione permanente; tra gli anni del lavoro nella grande fabbrica per tutto l’arco della vita e il lavoro e la sua rappresentanza al tempo della società liquida, incerta, precaria.

Protagonisti dell’iniziativa saranno i ragazzi del 4 e 5 anno delle scuole superiori di diverse città italiane, i loro insegnanti, i loro nonni e zii (i lavoratori e delegati di allora), i giovani lavoratori e delegati che oggi sono impegnati a difendere e ad allargare i diritti di chi lavora.

La raccolta di testimonianze e racconti si concluderà nel marzo 2010, mentre i risultati dell’iniziativa saranno diffusi nel maggio dello stesso anno in concomitanza per l’appunto con il  40esimo anniversario dello Statuto dei Lavoratori.

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