L’albero di casa mia

Nel Facebook World è Piratessa Dei Mari. Come @mica me l’ha suggerita Elisa Vitolo, mia @mica salernitana che a Venezia è diventata mia amica, che lei il libro l’aveva già comprato e letto e allora ne ha comprato una copia per la sua amica, la Piratessa in questione, mi ci ha fatto scrivere una dedica, e gliela ha inviata.
Quando sempre lei, la Piratessa, mi ha scritto per dirmi che il libro le era arrivato le ho chiesto, come faccio con tutte/i che poi è normale che c’è chi lo fa e chi invece no, di scrivere qualche rigo di recensione. Il risultato è quello che potete leggere qui, corredato di mail e di immagine di accompagnamento .

di PIRATESSA DEI MARI
Ciao Vincenzo, come promesso ho scritto un commento sincero una volta finito di leggere Bella Napoli, eccolo qui sotto, ho cercato di essere sintetica, ma per esprimere certi concetti è difficile … ti allego anche la foto che ho scattato il giorno in cui mi è arrivato, grazie per aver scritto Bella Napoli!!

Caro Vincenzo, ho finito di leggere le 225 pagine della nostra Bella Napoli, che come sai, sono giunte a casa mia in un giorno speciale! In Bella Napoli ci sono anch’io, come ti avevo detto prima di leggerlo, ne ho avuto conferma già alla prima pagina.
Anche se ci ho vissuto solo un anno, posso dire che, quello vissuto a Napoli è stato l’anno più bello della mia vita, perché ho udito parole e conosciuto persone che non dimenticherò mai!
Da quando ho lasciato la Campania (quasi 12 anni fa) la mia valigia è sempre stata sul letto, ed è inutile negare che dentro, nella tasca segreta, c’è sempre stata la speranza che tutto potesse cambiare. Ma purtroppo, quella speranza è rimasta sempre chiusa in quella tasca segreta, perché si sa, sono una sognatrice.
Vincé (scusa la confidenza dell’accento) se ti dico:”CASA” Sinceramente cosa pensi, cosa ti viene in mente? Non posso indovinare la tua risposta, perché non ti conosco bene, ma posso dire la mia: ”CASA è un posto, dov’è custodito il segreto che rende speciali alcune persone”.
Quel che è certo, è che vi sono CASE e case, ed è proprio quando la casa è un disastro che è difficile trovare la spinta giusta, quella che ci da il coraggio e la forza di “fare bene quello che facciamo!”.
Purtroppo,se nasci nella “casa” disastrata pure sognare è difficile, è quando intorno a te ci sono muri di gomma, qualsiasi cosa si faccia o si dica per migliorare la condizione, se perde sulo ‘o suonno e ‘a fantasia!
Nel tuo libro ho letto di persone che convivono con mille disagi, che hanno vissuto disavventure “forti”, con le quali ho convissuto anch’io.
Nessuno può scegliere in quale famiglia venire al mondo, tanto meno in quale città, e per fortuna io sono nata a Napoli! :-)
Penso che nell’ultima frase della prefazione di Bella Napoli, ci sia rinchiuso tutto un mondo fatto di sogni e speranze, che vivono nel cuore di tutti quelli che fanno di Napoli una BELLA NAPOLI: ”Essere felice a Napoli!”
Personalmente, penso che la felicità non esiste, o meglio, che sia una parola che illude soprattutto quelli che la cercano assiduamente, pensando chissà cosa sia o in che luogo si nasconda.
Di sicuro non è felice chi deve andarsene dalla propria città, in cerca di una vita migliore, che poi migliore non è, diciamoci la verità! Poi, anche se la vita un giorno decide di regalarti la possibilità di ritornare, quando ritorni ti rendi conto che tutto è cambiato, che tutti sono cambiati, gli amici, la famiglia, i nomi delle strade, quel negozio non c’è più, mentre tu pensi di essere sempre lo stesso, ma forse sei cambiato anche tu, insomma, ci si sente come un albero senza più radici.
La mia storia di passione con Napoli è cominciata appena l’ho vista, mi innamorai subito di lei, ma forse la storia è iniziata ancor prima che nascessi. Nemmeno quando ci innamoriamo scegliamo o sappiamo di chi, quel che è certo è che amare non è facile, perché non si può amare solo quando fa comodo o quando è facile!
E amare Napoli non è certo facile, così dicono, perché a munnezza, a camorra, ‘e quartieri malamente.
Napoli per me è allo stesso tempo:”Le perle davanti ai porci” e “La città più bella del mondo”.
Non saprei come altro definirla.
Quando nel tuo libro dici: ”Napoli non è solo Gomorra e munnezza!”, sarà pure una frase banale, come dici tu ma, peccato siano così pochi quelli che lo pensano!
Vincè (scusa sempre l’accento che mi scappa) sinceramente, pensi che se tuo padre non fosse stato un lavoratore onesto e tua madre un’artista nel friggere il pesce con l’acqua, tu avresti scritto lo stesso Bella Napoli?
Non so se sono riuscita a spiegarmi bene, ma come dico sempre, tra le righe si legge molto più di quello che c’è scritto.
La Bella Napoli c’è, vive nel cuore delle persone che hai raccontato nel tuo libro, e in quelle che ancora non hai conosciuto, che sono nell’ombra, nascoste nella vita di tutti i giorni.
Queste 12 storie sono come una speranza sempre accesa, come foglie di uno stesso albero, vite legate da uno stesso filo, che pure se il vento ha portato via lontano forse non ha mai spezzato!
Continua ad innaffiare l’albero Vincè, vedrai che di foglie buone ce ne saranno ancora!!
Grazie per l’attenzione.

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