Uno, doje, tre e quattro e Maria Cristina Famiglietti

Parlare di un libro è una delle cose che più amo fare, seconda solo al piacere divino di immergermi nella lettura, ogni volta col brivido e l’emozione che l’inizio di una nuova avventura mi regala. Leggo, scrivo e parlo per lavoro. Ma ciò che mi spinge a farlo è la passione, il mio primo ed unico motore! Questo libro non mi capita per caso tra le mani, mentre mi aggiro-cacciatrice- tra gli scaffali di una libreria; questo libro mi viene prima raccontato e poi consegnato, da due persone speciali: Adriano Parracciani e Vincenzo Moretti. Ho conosciuto entrambi tramite internet, all’interno di un contenitore sociale potentissimo, qual è Facebook. Prima Adriano, poi Vincenzo mi hanno incuriosita sul ‘fenomeno’ Enakapata, che oramai tutti conoscete, e che per spora magistrale porta al simpaticissimo. Uno, doje, tre e quattro, un non formale ammasso di pagine, ma una delle trovate più efficaci per togliere un po’ di polvere dall’idea classica di romanzo (che pure mai si può prescindere, ma anzi modificare in milioni di modi diversi). Gli autori di questo libro sono quattro, due uomini e due donne che hanno condiviso pensieri, ricordi, emozioni attraverso un blog prima, ed un libro dopo. Il titolo, parlante lingua partenopea, parla di loro, dei nostri quattro moschettieri del web, eroi del quotidiano affabilatori per caso e per passione. Nessuna storia fantastica, nessuno stravolgimento poetico. Solo racconti di vita, veri frammenti di una virtualità multimediale che può, e vuole, farsi portatrice di valori: l’amicizia, la famiglia, le radici, il piacere di stare insieme ma soprattutto l’esigenza di condividere. In mo mondo troppo veloce, che scorre ai ritmi parossistici di musiche non sempre intonate, i nostri quattro autori ci regalano una visione diversa delle realtà virtuali, spiegandoci come anche dagli schermi luminosi di un pc, possano nascere e vincere scommesse creative di notevole prestigio, non fosse altro per l’impegno che è stato messo per realizzare questo progetto e per la grande costanza, passione con la quale questo libro vuole farsi strada in un panorama composito e inflazionatissimo come quello editoriale contemporaneo. Passione, una parola con la quale ho iniziato e con la quale voglio concludere queste mie righe. Non è possibile prescindere l’atto creativo da questo sentimento. Non saremmo nulla, senza una spinta interiore che ci porta fuori dalle nostre vite chiuse, aprendo le porte su un mondo pieno di persone che sono pronte ad ascoltare la nostra voce.
Buona lettura!

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