Piccole Storie Crescono | S3-3


INCIPIT
No, non è un attacco di napoletanità.

2. Viviana Ganiero
E’ che certe volte Carlo è davvero insopportabile con quel suo elogio della milanesità… milanesaggine… ecco… non c’è nemmeno un termine bello da sentire! tzè!
E vabbé, finché dice che “da lui” gli ospedali funzionano meglio ok, che le scuole funzionano meglio ok, che gli autobus sono più frequenti ok, che si rispettano di più le regole ok ok ok e 100 volte ok… ma quando dice che il panettone è meglio della pastiera e nooooooooo questa è guerra! e allora guerra sia… domani sarò a Milano e vedremo!

3. Daniele Riva
– Uei ti, Vincenso… ma se l’è ‘sta storia della napoletanità… Se l’è sta guerra che te voret fa?
– No, Carlo… Ma che hai capito? È solo una questione culturale. Ma che freddo fa oggi qui a Milano. E vedi, quanno so’ partito splendeva un sole tanto…
– Ti va bene che non c’è la scighera, la nebbia. Quella di Vecchioni a San Siro, te capì? Te che sei dell’Inter, poi…
– Vabbuò, andiamo a mangiare. Che ristorante hai scelto? Risotto e cotoletta?
– Ma che risòtt e cutulèta. Andèmm al ristorante giapponese di Piazza Diaz. Sushi e sashimi…

4. Vincenzo Moretti
– Ma quale Sushi e sashimi, Carlé.
– E non chiamarmi Carlé che lo sai che lo odio. Mi chiamo Carlo, figurati se a  97 anni puoi venire tu da Napoli e cambiarmi il nome.
– Uè, porta rispetto, che io tra una settimana ne faccio 100 e se non fai il bravo non ti invito alla festa. Uè uè, Carlé, scusa, Carlo, ha visto quella ragazza, guarda com’è carina, non avrà neanche 70 anni, che dici …

5. Viviana Graniero
Viviana li ha puntati quei due al bar, così affascinanti… lei ha 77 anni, ma ne dimostra almeno 10 di meno. E’ pronta alla conquista… “scusate ragazzi, posso sedermi con voi????”

6. Daniele Riva

“Prego, signorina” – è Carlo a parlare -” lo sa che lei l’è propri giuvina, l’e una tosa. Ma si sieda, cosa le possiamo offrire? Un camparino? Un caffettino? Una cioccolata calda? Un orzo in tazza grande? E ti, Vincenso, smèttela de sbavà… e attento che te bòrlet giò de la cadrega”
“Eh?!”, fa Vincenzo che non ha capito l’ultima frase.”
“Varda che cadi dalla sedia!”

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